Maria Luisa Scaramelli, nasce a Ferrara. Vive e lavora a Torre Fossa, Ferrara.
Il mondo inventivo di Maria Luisa Scaramelli è da sempre governato dall’innato spazio spirituale, da cui ha sviluppato la creazione dei suoi mondi fantastici.
Il suo linguaggio pittorico si forgia negli anni ottanta durante un lungo soggiorno in Messico, iniziando con la rappresentazione di personaggi arcaici che relazionano tra loro e chi li guarda, generando una lingua originale la cui radice si fonda nella cultura Atzeca e Maya.
Da qui l’artista sviluppa nuove forme pittorico-espressive: ponte tra i miti di quei lontani popoli e la nostra attuale realtà socio-politica e naturale, di cui è attenta osservatrice.
Maria Luisa Scaramelli ha una grande capacità di tradurre nelle sue opere anche temi molto complessi, con ironia e autocritica, restituendole al lettore con sguardo positivo e speranzoso. Questo le conferisce una narrazione piena e impegnativa di rappresentazione. I temi trattati fuoriescono dalla tela immaginifica, colma di particolari, colori e fusioni di personaggi narranti e narrati, che levitano su fondi bianchi.
Ogni dipinto diviene un libro: inizialmente lo scritto è strutturato come un esercizio per trovare il proprio stile, poi diviene straripante di informazioni particolareggiate e minuziose, e, ad oggi, in un percorso di vita, crescita e mutamento, si trasformano nella semplicità dell’essenza. Ora il mondo fantastico lascia entrare la realtà, che è maggiormente espresso dalla “nudità” della tela.
Gli ultimi lavori esposti in questa personale, nati dal viaggio di vita in Namibia (Africa), l’artista si è svestita degli orpelli per accogliere il dato di realtà, concedendosi di tradurre l’essenza semplice e minimale. Il mondo immaginario, per la prima volta, è contenuto.
I libri di Maria Luisa Scaramelli raccontano le donne, la creazione e il mondo. Qui in particolare le donne Himba hanno ispirato i suoi ultimi lavori.
In questa nuova esperienza Maria Luisa Scaramelli ha iniziato a comunicare sempre più con lo sguardo del cuore, esprimendo un nuovo equilibrio in cui lo spettatore è chiamato ad immergersi e comunicare, talvolta affrontando i propri silenzi. Il dipinto sulla tela si è trasformato in un’armonia melodica, pacata e ritmata che dona pace e serenità. (E.S.)
Esposizioni
Arte Italiana” curata da Vittorio Sgarbi, al Palazzo Reale di Milano nel 2007; Sala E.F.E.R. curatrice Franca Capra (Ferrara), 1979;Municipio di Occhiobello, 1981; “Espressioni – Collettiva di artiste ferraresi” (Ferrara, Ridotto del teatro Boldini dicembre 1981 – gennaio 1982); Club Amici dell’arte, Ferrara, 1982; Art-Technic, La Louviere (Belgio), 1983; Atelier Jean Simon Labret, Saint-Paul-De-Vence (Francia), 1985; Galerie Laurou, Paris (Francia),1987; Fondation Isi Collin, Bruxelles (Belgio), 1993; Sala Nemesio Orsatti curata da Don Franco Patruno (Pontelagoscuro), 1995; Trittico in mostra permanente presso il Centro Culturale Europeo di Charleroy (Belgio), 2001; Zuni generazione Collettiva (Ferrara), 2002; Personale Castello Estense (Ferrara), 2002 ; Galleria Fusion curata da Gian Pietro Testa (Ferrara), 2004; Casa del pittore Mario Zonari, collettiva (Goro), 2006; Galleria dell’uva (Ferrara), 2006; Castello Pallotta, Caldarola curata da Vittorio Sgarbi (Macerata), 2007; Triennale di Milano, Progetto Resinopolis 2009; Palazzo della Racchetta, Ferrara 2011; Biennale, Venezia 2011; Premio Sulmona, 2011; Perle d’acqua dolce – Antica Pescheria,Trepponti – Comacchio(Fe) 2014.